sabato 11 dicembre 2010

Il palo è importante

Mi piace muovermi coi mezzi pubblici.
A Roma, dove risiedo, uso abitualmente autobus, tram e metropolitana.
Anche se a volte costa fatica, non vedo l'umanità dall'altra parte di un vetro. l'umanità mi è più vicina. Nel bene e nel male. A volte mi è addirittura appiccicata. Comunque è un'umanità più vera.
Così, vicino alla realtà, mi capita di vedere delle scene particolari, che mostrano o lasciano intendere qualcosa di significativo. Del cibo per gli occhi e per la mente.

Le foto col cellulare

Allora, se posso, tiro fuori il telefono cellulare e scatto una foto. E' poco potente il mio telefono.
Ogni foto pesa al massimo cento kilobyte. Robetta, rispetto alle immagini professionali da centinaia di megabyte.
Però posso afferrare al volo immagini della vita di ogni giorno.
Poi, a casa, mi prendo il lusso di usare Adobe Photoshop per ritoccare le foto.

Il palo è importante

Così riesco a strappare all'oblio del tempo immagini come quella qui a fianco, scattata a una fermata dell'autobus in via Andrea Doria, nel quartiere Trionfale di Roma.
In questa immagine ci ho visto due generazioni, così diverse e però entrambi appoggiate allo stesso palo, bisognose di un sostegno, almeno per un po', tra un autobus, magari affollato, e un altro.
Il vecchio ha avuto qualche problema con le gambe e deve usare le stampelle. Ma non molla. Il giovane, mentre si riposa, impiega il suo tempo scrivendo un essemmesse al cellulare. Anche lui da l'impressione di tener duro rispetto alle difficoltà della vita.

Lo scatto

Vedo tutto questo in pochi secondi. Lo voglio. Voglio averlo per me e per poterlo mostrare. Perché mi pare bello. 
Devo scattare la foto all'insaputa del giovane e del vecchio. Se chiedessi loro il permesso, magari accetterebbero ma sarebbe un'altra foto. Si metterebbero in posa. La stanchezza scomparirebbe dall'immagine.
L'uomo anziano si muove poco. Guarda sempre dall'altra parte. 
Il giovane è un problema. E' sveglio e si guarda spesso attorno. Già mi ha guardato due volte.
Aspetto con ansia che sia impegnato col suo prossimo essemmesse, inquadro e... scatto.
Poi sposto rapidamente il cellulare in un'altra direzione. Un secondo dopo si sente il clic. Il giovane si gira, ma non si accorge di essere stato ripreso.
***

Nessun commento:

Posta un commento